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Nel corso degli anni, il costume intero ha vissuto una serie di interessanti trasformazioni. Si è passati dai modelli coprenti, che non lasciavano intravedere più pelle di quanto non fosse strettamente necessario, fino alle versioni super-sgambate alla Baywatch.

Tra tutti i costumi, il modello intero si è sempre rivelato essere particolarmente apprezzato, a prescindere dall’età e dalla fisicità di chi lo indossa. Le donne infatti si sentono a loro agio indossando un costume intero, sicure e libere di muoversi come preferiscono.

Da qualche anno l’interesse per il costume intero è cresciuto esponenzialmente. La moda ha proposto modelli inediti e particolari, che spesso mixano il vintage al moderno, creando uno stile unico e nuovo. Ma per comprendere le potenzialità del costume intero dobbiamo fare un passo indietro. Per capire come siamo arrivati alle versioni moderne e ai modelli più in voga al momento, dobbiamo ripercorrere alcune tappe fondamentali della storia del costume.

La storia del costume da bagno

Da quello che sappiamo, il costume esiste fin dall’epoca romana. Questa informazione ci arriva direttamente da un mosaico, ritrovato in Sicilia a Piazza Armerina. Il mosaico raffigura alcune donne romane che giocano a palla indossando quello che noi oggi definiremmo bikini, un costume a due pezzi.

Nei primi decenni del ’900, le donne utilizzavano solo i costumi interi, molto coprenti e pudici. In alcuni casi il costume era a mezze maniche ed era abbinato a un pantaloncino per coprire anche parte delle gambe. Fino alla fine degli anni ’30 questi sono stati gli costumi in voga, spesso caratterizzati da pattern a righe e grandi fiocchi sul davanti.

Il 1946 diede scandalo perché a Parigi iniziarono a circolare le prime versioni del bikini. Lo shock iniziale fu così grande che all’inizio le forze dell’ordine fermavano le donne in bikini perché il loro abbigliamento era ritenuto oltraggioso. Le cose iniziarono a cambiare solo negli anni ’60, quando i costumi cominciarono a diventare più audaci, con fantasie e colori accesi. Il costume a due pezzi divenne così il modello più scelto, superando il costume intero.

Quest’ultimo tornò alla ribalta tra gli anni ’80 e ’90, grazie alla serie televisiva Baywatch. Sull’onda dell’entusiasmo per le toniche bellezze californiane, si diffusero modelli di costumi interi sgambati e caratterizzati da pochi fronzoli e colori vivaci.

Il costume intero negli anni

Come abbiamo visto, il costume intero è sempre stato presente nella storia dei costumi da bagno. Le donne lo hanno indossato nel tempo, scegliendo stili e modelli differenti. La moda mare è in continua evoluzione, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo che risulti versatile e adatto ad occasioni diverse.

La grande abbondanza di modelli ha reso la scelta più semplice. Infatti si ha la possibilità di optare per un costume più sobrio o uno più audace a seconda del proprio gusto personale. Inoltre l’ascesa del vintage ha reso impossibile parlare di modelli fuori moda. Oggi le persone sono più consapevoli delle differenze tra moda e stile, considerate come due realtà differenti.

I modelli iconic

Per capire come la moda del costume intero si è evoluta nel corso del tempo ecco due esempi particolarmente significativi, due modelli che hanno ispirato milioni di donne.

1) Keira Knigthley, Espiazione

Nel film “Espiazione”, l’attrice Keira Knigthley indossa un iconico costume bianco intero, ispirato alla moda mare degli anni ’40. Al costume è stata abbinata una cuffia bianca, tipica dello stile del periodo, mentre il modello è semplice, senza fronzoli. Solo i tre piccoli dettagli sul petto regalano al costume un aspetto casto ed elegante. Dopo l’uscita del film, furano tantissime le donne che decisero di acquistare un modello simile, riportando in voga lo stile degli anni ’40.

2) Pamela Anderson, Baywatch

Impossibile non citare nuovamente il costume indossato da Pamela Anderson in Baywatch, che ha affascinato milioni di donne in tutto il mondo e contribuito al rilancio del costume intero. Oggi non è insolito incontrare in spiaggia modelli sgambati che ricordano proprio quello dell’attrice. Le curve sinuose delle bagnine californiane contribuirono a creare un’immagine volutamente provocante, con un’accentuata sensualità e forza estetica.

I moderni costumi interi

Diamo infine uno sguardo ai modelli attuali, quelli che le nuove generazioni non disdegnano di indossare. Tutti questi costumi rappresentano un ensamble intelligente delle mode del passato e della moda contemporanea, dimostrandoci quanto il costume intero sia effettivamente un simbolo della cultura passata e moderna.

1) Il ritorno del costume intero: il monospalla

Il modello monospalla ha preso piede nel 2000, quando si iniziavano a sperimentare nuove forme e nuovi tagli particolari. Ancora oggi viene scelto per la sua eccentricità, soprattutto associato a ruche, fiocchi o dettagli insoliti come gioielli e fibbie.

2) Il ritorno del costume intero: modelli effetto glitter

Questa particolare modello è molto apprezzato dalle giovani donne. L’effetto glitter non è mai troppo aggressivo o eccessivamente presente, così da consentire a chi indossa il costume di sentirsi sempre a proprio agio. Le piccole pagliuzze nascoste all’intero del tessuto permettono al costume di risplendere, riflettendo i raggi del sole.

3) Il ritorno del costume intero: quelli con scollo a V

Il modello con scollo a V è uno dei più scelti in assoluto. Permette di giocare sul vedo-non-vedo e di apparire seducenti e bellissime, ma con molta discrezione ed eleganza. Ispirato allo stile francese, questa costume da bagno è perfetto per chi vuole trasmettere sicurezza e femminilità, affascinando chiunque si trovi in spiaggia.

4) Il ritorno del costume intero: la versione a quadretti

Come abbiamo già visto, il vintage non è mai fuori moda e anche il costume interno ne è affascinato. I costumi a quadretti Vichy ne sono un esempio, indossandoli ci sentiamo tutte un po’ Brigitte Bardot. Piacevoli da guardare hanno un che di innocente e una femminilità molto velata.

Come scegliere il modello più adatto alla nostra figura?

Scegliere il modello giusto è una questione spinosa che non può trovare una risposta univoca nei manuali e nemmeno online. Pensare di categorizzare una donna come una figura geometrica è sbagliato. I vari testi disponibili non tengono conto non solo della personalità di ciascuno di noi, ma anche delle mille variabili che ciascuna forma fisica può avere. Un bravo personal stylist o consulente d’immagine non dovrebbe mai dispensare consigli spicci. Chi consiglia semplicemente applicando una serie di regole non è un curatore d’immagine, ma solo fuffa. La consulenza personalizzata rimane sempre la strada migliore per ottenere il risultato desiderato.

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