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Croce e delizia dei nostri giorni, i social ci permettono di essere sempre informati, ma a volte possono avere l’effetto opposto e disinformarci o illudere attraverso fake news o immagini ingannevoli. Attenzione, quindi, a non fermarvi a qualche scatto per scegliere un professionista…

La finzione viene da lontano

 

L’esistenza di personaggi costruiti a tavolino, di pseudo influencer di successo e di vere e proprie “sòle” mediatiche non è certo una novità. Quello che è più difficile è volgere la propria attenzione, quando si parla di stile e immagine, alla professionalità dello stylist che cerchiamo. La grande rete ha costruito fenomeni mediatici che vivono di esposizione e non di professionalità. Non esistono solo le cosiddette “bufale in rete“, o meglio non si manifestano solo come fake news ma come costruzioni più complesse, basate spesso su investimenti che aiutano ad emergere su Instagram e sui principali social.

Diffidare della perfezione: alla ricerca dello stylist dei sogni

Tecnica fotografica, aiutino con la post produzione, un po’di budget per aumentare le impressions, et voilà: sempre più sprovveduti cadono nei tranelli della professionalità “artefatta” o fasulla che invade Instagram. A volte ci si lascia ingannare da immagini molto seduttive, che non sempre hanno alle spalle un professionista capace. Un professionista è un mix di talento, creatività e feeling. E per questi ingredienti non c’è fotoritocco o social che tenga, solo esperienza, formazione continua e tanta passione.

Il mondo cambia e riscopre sincerità e semplicità

Non tutto è perduto. Marketing, fashion, moda, spettacolo, tutto va nella direzione della semplicità e della sincerità. Questa rinascita, anche estetica, mette al centro la fiducia. Anche  il personal stylist è interprete di questa evoluzione, alla ricerca di una bellezza più genuina e di una maggiore spontaneità. Questo non significa rinunciare a ricercatezza e stile, ma cambia l’approccio anche nei confronti dei social media. Passata la sbornia da lockdown è bene tornare a distinguere tra finzione e realtà. Anche nella scelta di un professionista.

Tutta colpa di Instagram? La risposta siamo noi

Chiaramente Instagram non è il colpevole delle fake news o delle bufale in rete. Si tratta di un amplificatore, di una grande piazza virtuale, non di certo responsabile dei comportamenti dei singoli. Anche se non si preoccupa di verificare la veridicità delle inserzioni o del curriculum dei professionisti, non si può certo accusarlo. La colpa, caso mai, è della nostra poca attenzione, e della nostra pigrizia nell’approfondire. Se a questo si aggiunge una confezione ben fatta e promesse miracolose, il gioco è fatto. Si finisce col fare scelte sbagliate per poi scoprirlo troppo tardi.

Il tuo stile è solo tuo. Attenzione all’(Im)personal

Siamo tutti alla ricerca di come esprimere al meglio la nostra personalità. Possiamo lasciarci contaminare, possiamo fare una citazione, un omaggio, un riferimento, ma i protagonisti rimaniamo noi con il nostro stile.  Documentarsi per scegliere il professionista adatto significa cercare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. E poi, non ultimo, l’ingrediente fondamentale rimane il feeling. Se non c’è empatia e fiducia è difficile creare. Soprattutto se si tratta di tirare fuori una figura unica, inedita e non replicabile. Il rischio di non centrare l’obiettivo è l’impersonalità, rischio che diventa maggiore quando il professionista è tale solo nel mondo virtuale. Un bravo personal stylist non passa le giornate davanti all’obiettivo, ma mostra la propria firma tra le righe. Aiuta il racconto della persona, non si sostituisce ad esso. Dietro a una immagine deve esserci un contenuto solido, una storia che merita di essere raccontata. Essere fashion è il risultato di gusto, innovazione e talento. Cose da professionisti. 

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