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Il settore moda è una delle cause del cambiamento climatico, responsabile del 4% delle emissioni di gas serra. Ecco i consigli per combattere il fast fashion.

Moda e cambiamento climatico

La moda rappresenta una delle cause del cambiamento climatico, come conferma anche una ricerca McKinsey, che evidenzia come il settore sia responsabile di oltre 2 miliardi di tonnellate di emissioni di gas serra, pari al 4% del totale. Una percentuale quasi pari a quella delle economie di Francia, Germania e Regno Unito insieme.

Nonostante i tentativi messi in atto per ridurre le emissioni, la moda, per allinearsi agli obiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi del 2015, dovrebbe arrivare a emettere non più di 1.1 tonnellate di CO2 entro il 2030.

Le nuove generazioni erediteranno un pianeta in cui nell’ultimo anno sono state registrate le temperature più alte in assoluto. I giovani, sempre più attenti alla questione climatica, chiedono a gran voce l’impegno di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55 % entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050, ma il rapporto Onu 2021 sul finanziamento dello sviluppo sostenibile sottolinea il fallimento delle politiche in questa direzione. Di fronte a questi numeri, non resta che chiedersi come ciascuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, alla lotta contro il cambiamento climatico.

In questo articolo voglio condividere con voi qualche spunto utile per combinare la passione per la moda con il rispetto per l’ambiente.

Non cedere all’abbuffata consumistica

La prima cosa da considerare, prima di fare shopping, è il proprio guardaroba. Troppo spesso, infatti, tendiamo a cedere all’abbuffata consumistica, che, spinta dai must have della moda, ci invoglia a comprare sempre nuove cose. Il fast fashion, con le sue vetrine scintillanti e i prezzi bassi, ci offre continui spunti per rinnovare il nostro armadio con capi e accessori legati ai trend del momento, che inevitabilmente finiscono per scomparire la stagione successiva.

Quando prezzo basso significa sfruttamento e poche tutele

Il prezzo basso di un capo di abbigliamento è spesso sinonimo di sfruttamento e poche tutele, dove le persone operano in contesti difficili e pericolosi, spesso prive di ogni diritto. Alla tematica ambientale si aggiunge anche quella sociale ed etica. Un comportamento sostenibile e consapevole non è rispettoso solo dell’ambiente, ma anche degli altri. Un piccolo passo per ridurre gli sprechi e le disuguaglianze, da cui non sono esenti nemmeno i brand famosi.

Il consiglio è di non seguire le sirene della moda, che ci ispirano e ci fanno sognare, convincendoci che abbiamo bisogno di una grande quantità di capi. Quando si tratta di shopping, la moda è una cattiva consigliera. Gli acquisti dovrebbero seguire la logica del bisogno e non dell’esagerazione, rispondendo alle esigenze estetico-funzionali della persona.

Idee per uno shopping sostenibile

Come scegliere il capo perfetto, che duri nel tempo e si adatti al proprio stile personale? Colori e consapevolezza della propria fisicità sono fondamentali, ma non bastano. È importante tenere in considerazione il contesto culturale, sociale e professionale nel quale si vive. Mai dimenticare la propria identità stilistica e lo stile di vita, il creativo non si sentirà mai a proprio agio con un Princess coat, difficilmente una persona romantica indosserà qualcosa di troppo eccentrico.

Tenendo presente tutti questi fattori, si potrà individuare una serie di capi e accessori di cui difficilmente ci si stancherà. Una volta fissato questo perimetro, è fondamentale avere nel proprio armadio alcuni capi fondamentali che costituiranno la base del guardaroba.

Pezzi cardine come cappotti, completi, pantaloni e blazer rappresentano capi durevoli, pensati per contrastare l’usura del tempo. Si tratta di capi che richiedono un investimento economico, ma il prezzo sarà compensato dal loro uso. Un capospalla di ottima fattura ci accompagnerà anche per 10 anni, contribuendo a ridurre l’inquinamento.

Una giacca economica è sicuramente più appetibile nell’immediato, ma una migliore qualità dei materiali utilizzati garantisce durata nel tempo e funzionalità, due elementi imprescindibili se vogliamo invertire la rotta.

È fondamentale fare una scelta ponderata, evitando di cadere nella trappola dell’accumulo compulsivo. In America la spesa media annuale destinata all’abbigliamento oscilla tra i 1800$ e i 4800$, si tratta spesso di prodotti di cui non abbiamo realmente bisogno. Nell’arco della vita accumuliamo così tanti vestiti e accessori che l’80% giace inutilizzato sul fondo dell’armadio. Un atteggiamento più responsabile e consapevole è il primo passo per la lotta alle disuguaglianze e al cambiamento climatico.

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